L’efficacia della Drone Terapia

Edoardo Francesco Fantoni • 9 maggio 2025

Quando la tecnologia incontra il benessere!


Negli ultimi anni, i droni non sono più solo strumenti di ripresa o sorveglianza. Un numero crescente di operatori, educatori e terapeuti ha iniziato a utilizzarli in contesti completamente diversi: dalle scuole ai centri di riabilitazione, fino agli studi di psicoterapia. Questo fenomeno è oggi noto come “drone terapia”.

Ma cos'è esattamente? E soprattutto: funziona davvero?

Cos'è la drone terapia

La drone terapia è un’attività assistita, in cui l’interazione con un drone viene utilizzata a scopo educativo, riabilitativo o terapeutico. Non si tratta di una terapia nel senso clinico tradizionale, ma di uno strumento di supporto che stimola:

  • Concentrazione e coordinazione
  • Autostima e autoefficacia
  • Regolazione emotiva
  • Apprendimento pratico in ambienti controllati

L’attività può avvenire all’aperto o al chiuso, con bambini, adolescenti, adulti o persone con disabilità cognitive e motorie.

Chi la usa e con quali benefici

Diversi centri in Italia e in Europa stanno sperimentando la drone terapia con risultati incoraggianti. Gli ambiti principali sono:

  • Educazione speciale: con bambini con disturbi dell’attenzione o autismo, il drone diventa uno strumento di “gioco strutturato” che favorisce la comunicazione e l’interazione.
  • Riabilitazione motoria: in contesti fisioterapici, il movimento del drone motiva il paziente a eseguire movimenti coordinati, migliorando l’aderenza alla terapia.
  • Sostegno psicologico: per adolescenti con ansia, bassa autostima o fobia sociale, pilotare un drone può aumentare il senso di controllo e ridurre la tensione.

Un aspetto chiave è il senso di “sfida positiva”: imparare a controllare un drone richiede pazienza, precisione e consapevolezza. Quando queste abilità vengono apprese in un contesto sicuro e guidato, possono riflettersi positivamente anche nella vita quotidiana.

Cosa dice la ricerca

Gli studi scientifici sull’uso terapeutico dei droni sono ancora limitati, ma in crescita. Alcune ricerche pilota in ambito scolastico e neuropsichiatrico hanno riportato:

  • Aumento dell’attenzione sostenuta in bambini con ADHD
  • Riduzione dell’ansia situazionale in ragazzi con fobia sociale
  • Incremento dell’autoefficacia percepita in pazienti con lieve disabilità motoria

Va detto che al momento non esistono linee guida cliniche ufficiali, né la drone terapia è riconosciuta come trattamento sanitario. Tuttavia, come strumento integrativo, in mano a educatori e terapeuti qualificati, i droni si stanno dimostrando un mezzo stimolante e versatile.

Rischi e limiti

Come ogni strumento tecnologico, anche il drone ha i suoi limiti:

  • Va usato in ambienti sicuri e sotto supervisione
  • Richiede un minimo di formazione e licenze (a seconda del modello)
  • Non sostituisce interventi psicoterapeutici o medici dove necessari

È importante che l’uso del drone sia sempre contestualizzato in un progetto educativo o terapeutico strutturato, non improvvisato.

Conclusioni

La drone terapia non è una moda passeggera, ma un esempio concreto di come la tecnologia possa diventare alleata della relazione umana. In un mondo in cui ragazzi e adulti sono sempre più abituati all’interazione con dispositivi digitali, portare il drone in aula, in terapia o in riabilitazione può aprire spazi di dialogo, scoperta e crescita personale.

Forse il drone, anziché allontanarci dalla realtà, può insegnarci a guardarci da un’altra prospettiva.


The Fantoni Production Team

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